Mastercard Index of Women Entrepreneurs (MIWE) 2020: la pandemia potrebbe arrestare lo sviluppo dell’imprenditoria femminile

9 dicembre 2020 | Milano

Migliora l’Italia che guadagna cinque posizioni in classifica e si attesta al 42° posto nell’Index globale

Il Covid-19 ha impattato negativamente sull’imprenditoria femminile, ma oggi più che mai è necessario il contributo delle donne per favorire la ripresa a livello globale

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Le donne sono una delle categorie più colpite dagli effetti della pandemia globale in corso, come confermato dall’87% delle imprenditrici che afferma di aver registrato un impatto negativo sul proprio business. Tra i fattori che hanno reso il genere femminile particolarmente vulnerabile in questo difficile periodo storico vi è la sproporzionata rappresentanza nei settori più colpiti dalla crisi, il marcato divario di genere digitale in un mondo sempre più virtuale e le crescenti pressioni per le responsabilità legate alla gestione familiare.

In questo contesto, Mastercard presenta oggi la quarta edizione del Mastercard Index of Women Entrepreneurs (MIWE), lo studio che evidenzia il contributo socio-economico delle donne imprenditrici in tutto il mondo, oltre a fornire informazioni sui fattori che guidano e inibiscono il loro progresso. Attraverso una metodologia unica nel suo genere – che si basa su dati disponibili al pubblico di organizzazioni internazionali tra cui l’OCSE e l’Organizzazione internazionale del lavoro, l’edizione 2020 del MIWE stila una classifica globale sul progresso delle donne nel mondo imprenditoriale pre Covid-19 in 58 economie, che rappresentano quasi l’80% della forza lavoro femminile.

Per la prima volta, è l’Israele a posizionarsi in cima alla classifica (punteggio 74.7), avanzando dal 4° posto registrato nel 2019, seguito dagli Stati Uniti stabili in seconda posizione (74), che si confermano i paesi dotati di condizioni imprenditoriali fortemente favorevoli per le donne. Chiude il podio la Svizzera che registra un risultato sorprendentemente positivo passando dall’11a posizione nel 2019 alla 3a nel 2020 (71.5). Tra i 58 paesi esaminati a livello globale, l’Italia ricopre il 42° posto in classifica con un punteggio pari a 57,22 – una posizione in crescita (47° nel 2019 con uno score MIWE di 53,0 con un aumento del 7.9%) che non manca però di rimarcare la necessità di sforzi strutturali per superare il divario di genere diffuso in termini di occupazione, inclusione finanziaria e opportunità accademiche, tutti elementi che influiscono sul tasso di affermazione imprenditoriale delle donne nel nostro Paese. Una situazione acuita a seguito delle restrizioni imposte dalla pandemia, che hanno costretto le donne italiane a farsi ancora più carico della gestione familiare.

Il report registra come l’Italia, in compagnia del Portogallo, abbia intrapreso nuove iniziative normative e legislative per introdurre novità nel campo del “parental leave” e nell’ulteriore tutela della maternità sul posto di lavoro. Cresce inoltre rispetto al 2019 (+37,5%) la percezione culturale nel nostro Paese della donna come imprenditrice e figura leader di un’attività imprenditoriale, sintomo di un avanzamento ideale che accompagna quello strutturale dell’Italia nei confronti del mondo lavorativo femminile. Nel cluster europeo l’Italia, sotto questo dato, è seconda solo alla Svizzera e sopra a Polonia e Svezia. Significativo, in questo senso, il miglioramento del supporto alle PMI guidate da donne (+41%) e dell’attività imprenditoriale femminile (+17,3%). Dalla ricerca emergono alcuni fattori che più influenzano l’inclusione e l’affermazione imprenditoriale femminile, tra cui il supporto alle PMI, l’alta sensibilità verso le opportunità di business e la progressiva cultura imprenditoriale femminile per citarne alcuni.

Il Covid-19: una battuta d’arresto, ma anche un’opportunità di miglioramento

Il MIWE 2020 fornisce inoltre un’analisi approfondita sull’impatto della pandemia sulle donne in ambito lavorativo, evidenziando alcune utili politiche di sostegno. Quelle che si sono dimostrate più efficaci, pur con alcune differenze tra i paesi in esame, includono misure di sostegno per le PMI –sussidi salariali, piani di esodo aziendale o limitazioni ai licenziamenti, identificazione di tetti massimi a seconda dei tassi di attività e pratiche di sgravi fiscali – e misure di sostegno statale per l’assistenza all’infanzia.

La ricerca delinea quindi uno scenario positivo per il futuro dell’imprenditoria femminile, rivelando come la pandemia possa trasformarsi in un acceleratore del progresso verso l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile. In particolare:

  • Il periodo caratterizzato dal Covid-19 favorisce la visibilità di storie di empowerment femminile di successo, capaci di diventare fonte di ispirazione per tutte le donne che hanno difficoltà ad avviare un’attività commerciale a causa delle barriere culturali e del timore del fallimento. La pandemia ha infatti evidenziato la capacità delle donne di prendere il comando in circostanze del tutto straordinarie come dimostrano gli esempi di leader femminili a livello mondiale, quali il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il primo ministro finlandese Sanna Marin, che hanno implementato misure di contenimento della diffusione del Covid-19, infondendo ordine, sicurezza, fiducia e calma tra i loro cittadini.
  • Le donne nel mondo degli affari hanno già dimostrato una spiccata capacità di adattamento, nonostante le tante sfide a cui sono costantemente sottoposte e le barriere al successo. Lo dimostra la rinnovata fiducia con cui stanno affrontando le nuove modalità di lavoro imposte dalla pandemia. Difatti, il 42% di loro è passata al modello di business digitale, mentre il 34% ha individuato nuove opportunità di business post pandemia.
  • La nuova normalità si rivela quindi un’opportunità unica per abbattare le barriere esistenti, favorendo una maggiore inclusione e parità di genere nel mondo del lavoro. Infatti, la pandemia non deve essere misurata solo in termini di difficoltà e acutizzazione del divario di genere, bensì come forte stimolo per un rapido progresso strutturale. Per citare solo un esempio, prima del Covid-19, la disparità finanziaria di genere era rimasta invariata per quasi un decennio. Tuttavia, la pandemia ha favorito il progresso nel settore, a tal punto da spingere il governo britannico ad aprire nuovi conti bancari per oltre 1,2 milioni di persone in soli due giorni, come la richiesta di conti di risparmio per oltre 11 milioni di lavoratori informali in Brasile per ricevere fondi governativi di emergenza.

Il MIWE 2020 fa emergere così più chiaramente le profonde implicazioni causate dalla pandemia, dimostrando il valore non sfruttato delle donne come leader e, in modo critico, sottolinea il ruolo della pandemia nell’accelerare soluzioni progressive. Pertanto, l’inaugurazione di nuove politiche di genere sarà fondamentale per sprigionare il potenziale delle donne e ridimensionare i 172 trilioni di dollari persi a livello globale (secondo una stima realizzata dalla Banca Mondiale) a causa delle diseguaglianze retributive tra donne e uomini.

L’impegno di Mastercard a favore dell’inclusione

“Periodi di estrema difficoltà come quello che stiamo vivendo sono lo specchio delle vulnerabilità del sistema. Il Coronavirus ha infatti evidenziato la disparità di genere nel mondo del lavoro. Tuttavia, a differenza di qualsiasi altra recessione economica, ha anche spianato la strada in una direzione progressista. La pandemia ci pone quindi davanti a una scelta importante: cogliere gli aspetti positivi di questa situazione per trasformarla in una grande opportunità o rassegnarci a un sistema ormai inefficiente con il rischio di vanificare gli sforzi fatti finora? Questa è la domanda che i decision maker dovrebbero porsi pianificando la strada verso la ripresa economica. Insieme goberni, servizi finanziari e business dovrebbero focalizzarsi su come fornire programmi di supporto, soluzioni e innovazione per dare la possibilità alle donne imprenditrici di andare avanti nella nuova normalità”, ha commentato Sue Kelsey, Executive Vice President, Global Consumer Products and Financial Inclusion di Mastercard.

Attraverso l’Index of Women Entrepreneurs, Mastercard si impegna a fornire alcuni insights che consentano governi, imprese e singoli individui di intraprendere azioni decisive per supportare con iniziative concrete il genere femminile, con l’obiettivo di raggiungere una maggiore parità di genere nel mondo del lavoro. In Mastercard, il MIWE rappresenta solo una delle tante componenti di una più ampia missione finalizzata a promuovere il progresso dei più deboli. Nel corso di quest’anno Mastercard ha rinnovato il suo impegno di inclusione finanziaria a livello mondiale, dichiarando di voler includere un totale di 1 miliardo di persone e 50 milioni di PMI nell’economia digitale entro il 2025. In questo contesto, l’idea è quella di fornire a 25 milioni di donne imprenditrici soluzioni in grado di supportare la crescita del loro business, grazie a una serie di iniziative legate a finanziamenti, mentoring e sviluppo di tecnologie inclusive.

Per ulteriori informazioni sul MIWE 2020 il report è disponibile a questo link, mentre per approfondire l’impegno di Mastercard per una maggiore inclusione, educazione ed emancipazione delle donne è disponibile il seguente link: https://www.mastercard.us/en-us/vision/who-we-are/careers/women-empowerment-at-mastercard.html

Contatti

Giuliana Abbate, Mastercard
Edoardo Grandi, FleishmanHillard
Sara Festini, FleishmanHillard
Ludovica Marchese, FleishmanHillard
Marco Alocci, FleishmanHillard

Metodologia

Il Mastercard Index of Women Entrepreneurs (MIWE) 2020 è la ricerca che, oggi alla quarta edizione, esamina i progressi e i risultati ottenuti con focus sull’imprenditorialità femminile in 58 paesi. Rappresentando quasi l’80% della forza lavoro femminile a livello mondiale, la ricerca evidenzia quali fattori socioeconomici spingono e/o inibiscono il loro successo.

Attraverso una metodologia unica nel suo genere – che comprende un’analisi dettagliata di 12 indicatori e 25 sottoindicatori che includono risultati di avanzamento, risorse di conoscenza e accesso finanziario e condizioni imprenditoriali di supporto, l’indice classifica 58 paesi in base alla performance ottenuta nell’ultimo anno. Grazie all’aggregazione di questi punteggi, l’indice è in grado di fornire una valutazione complessiva del successo delle singole economie nel promuovere l’imprenditorialità femminile nel periodo pre Covid-19.

L’edizione di quest’anno fornisce anche un’analisi aggiuntiva sulle prime misure attuate dai governi e dalle imprese a sostegno delle donne imprenditrici in risposta alla pandemia Covid-19 in 40 economie globali.

I risultati del MIWE forniscono una base estremamente utile per governi, autorità politiche, stakeholder, imprese e individui che desiderano comprendere il ruolo cruciale delle donne nel mondo degli affari e implementare le best practice provenienti dalle economie globali.

Mastercard

Mastercard (NYSE: MA), www.mastercard.com

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